Salta direttamente al contenuto

Pubblicazioni

Santa Maria dei Battuti, rapporto sulla istituzione psichiatrica e sua negazione in quindici misteri


Autore: Franco Cuomo e Maricla Boggio
Editore: Dissenso
Dati libro:
Anno: 1970
Tipologia: Teatro
Descrizione:

In forma teatrale di mistero medievale una disperata (e documentata) rappresentazione delle vessazioni e degli abusi nell'ambito dell'istituzione psichiatrica prima della riforma Basaglia. Con raffronti tra gli antichi e i nuovi ordinamenti in materia manicomiale, descrizione pratica della tortura elettrica dell'elettrochock e di altri sistemi di tortura come la "strozzina", testimonianze di medici e di internati, presa di coscienza che la violenza dell'istituzione è conseguenza diretta e necessaria della violenza sociale esterna. Fino alla conclusione "rivoluzionaria" cheUNA SOCIETA' FONDATA SULL'IDEOLOGIA DEL BENESSERE PER IGNORARE IL MALESSERE SALVA SOLTANTO CIO' CHE RIENTRA NEI SUOI SCOPI - IL RESTO VIENE NEGATO ATTRAVERSO L'IDEOLOGIA DELLA INCURABILITA', DELL'INCOMPRENSIBILITA' DELLA NATURA UMANA SU CUI SI COSTRUISCE IL CASTELLO DEL PREGIUDIZIO. In sintesi: NELLA SOCIETA' DEL BENESSERE O SI STA BENE O SI E' FUORI.

Il testo è stato rappresentato per la regia di Maricla Boggio al Piccolo Teatro di Milano e nei maggiori teatri italiani, oltre che in spazi autonomi come scuole o fabbriche occupate.


Recensioni:

TEATRO: IN LIBRERIA 'SANTA MARIA DEI BATTUTI' DI FRANCO CUOMO E MARICLA BOGGIO, TESTO CULT DEL 1968 SULL'INFERNO DEI MANICOMI

Lunedì, 29 novembre ore 16.30

Sbarre, celle sovraffollate, degrado, disperazione, abusi, vessazioni, elettrochoc, camicie di forza. A rappresentare per la prima volta anche a teatro, in forma di misteri medievali, l'inferno dei manicomi italiani, nove anni prima della loro definitiva chiusura dopo l'entrata in vigore della Legge 180, furono nel febbraio del 1969 Maricla Boggio e Franco Cuomo, lo scrittore e giornalista scomparso nel 2007. Il loro spettacolo- testimonianza "Santa Maria del Battuti - Rapporto sull'istituzione psichiatrica e sua negazione", andò in scena al teatro Tor di Nona di Roma, poi al Teatro Lirico di Milano dietro invito del Piccolo e in tournee nei maggiori teatri italiani, oltre che in spazi autonomi come scuole e fabbriche occupate.

A ripubblicare oggi quel testo, che destò tanto clamore per la disperata e documentata denuncia di ciò che avveniva all'interno dell'istituzione psichiatrica, a oltre 30 anni anni di distanza dalla Riforma Basaglia, è la Siad, Società Italiana Autori Drammatici, con la casa editrice Bulzoni. Il libro, corredato di Dvd contenente la registrazione audio dello spettacolo - messa a disposizione dall'Istituto Centrale per i Beni sonori e audiovisivi - sarà presentato a Roma, lunedì 29 novembre alla Casa del Cinema dopo la proiezione, in programma alle 16, 30, di Matti da slegare il film di Silvano Agosti, Marco Bellocchio, Sandro Petraglia, Stefano Rulli. All'incontro parteciperanno l'autrice e regista Maricla Boggio, docente di scrittura scenica all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, l'antropologo Luigi Lombardi Satriani, lo psicoterapeuta Francisco Mele e il regista Silvano Agosti.

"Nel 1968 - ricorda Boggio - trascorremmo alcune settimane nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, dove il direttore Franco Basaglia con i suoi collaboratori stava sperimentando un nuovo approccio terapeutico. Toccammo con mano le condizioni di vita dei rinchiusi. Dopo aver scritto il testo teatrale ci tornammo e lo sottoponemmo al malati. Per noi fu un confronto bellissimo".

"Santa Maria dei Battuti - scrive nella prefazione Luigi Lombardi Satriani - contribuì in maniera notevole alla diffusione di una diversa sensibilità nei confronti dell'istituzione psichiatrica e può contribuire ancor oggi con forza a una lotta contro il pregiudizio che incombe sulla nostra vita associata e che per molti versi, e sotto sembianze diverse, si è ulteriormente rafforzato avvalendosi anche della nostra irresponsabile distrazione".

Maricla Boggio docente di drammaturgia; docente di Espressività Teatrale, Scienza della Formazione di Viterbo (Università Salesiana), giornalista, critico teatrale, dirige la rivista di teatro Ridotto e collabora a "Inscena". Fra i suoi più di cinquanta testi teatrali, andati in scena e pubblicati. Oltre a "Santa Maria dei Battuti", Passione 1514, scritta con Franco Cuomo, La monaca portoghese, La Medea, Il volto velato, Mamma Eroina, Schegge - vite di quartiere.

LIBRI: 'SANTA MARIA DEI BATTUTI', TRA PAROLE E PALCOSCENICO MATTI RACCONTANO LIBERTA' INEDITO DI MARICLA BOGGIO E FRANCO CUOMO, RIVOLUZIONE BASAGLIA E I MALATI-PERSONA OLTRE LE GABBIE

Roma, 19 dic. (Adnkronos) - Sono quelli della tela di Bosch, i matti che a volte insegnano la vita. Tra il 1490 e il 1500, come racconta Michel Foucault, i folli si mescolavano ai savi. La gente riteneva che in qualche modo un dio burlone si servisse delle loro parole per comunicare i suoi desideri. E cosi' i pazzi se ne andavano in giro liberi, da una valle all'altra. Da un villaggio all'altro. Talvolta, quando forse cominciavano a dar fastidio anche ai piu' pii, venivano caricati su delle navi azzurre, le navi dei folli, che veleggiavano liberamente lungo le coste. Ma il loro viaggio non si e' interrotto con 'La nave dei folli', l'opera satirica in dialetto alsaziano, pubblicata nel 1494 a Basilea dal teologo tedesco Sebastian Brant. Anche il teatro si e' occupato della 'liberta' dei malati di mente, come dimostrano Maricla Boggio e Franco Cuomo in 'Santa Maria dei Battuti', libro appena pubblicato nella collana inediti della societa' italiana autori drammatici (ed. Bulzoni, pp. 170, volume + dvd euro 20). Il 'rapporto sull'istituzione psichiatrica e sua negazione', come si legge nel sottotitolo dell'opera scritta e rappresentata nel 1968, e' un racconto attraverso 15 misteri della rivoluzione che Franco Basaglia intraprende a Gorizia fin dai primi anni Sessanta del Novecento, fino a giungere alla legge 180, che mette finalmente i lucchetti ai manicomi. In queste pagine di Boggio e Cuomo, la prima docente di scrittura scenica all'Accademia nazionale d'arte drammatica 'Silvio D'Amico', il secondo scrittore e autore di testi teatrali scomparso nel 2007, scorrono vicende simboliche e azioni che rimandano ad altri significati.

Lungo la tavola dell'azione parla una posizione scientifica che si fa strada tra i silenzi e le urla, toglie la camicie di forza per fare spazio a un pensiero di vita che abita tra quei malati persi a guardare un muro bianco in corridoi infiniti. Come scrive Luigi Lombardi Satriani nella sua prefazione che porta il lettore a varcare la soglia 'dal pregiudizio alla volonta' dell'impossibile', qui ''pazzi e poeti urlano il loro dolore e l'accusa ai detentori del potere, responsabili di aver 'strangolato il cielo nei vostri lacci di contenzione'. E' un preciso atto di accusa che nasce da queste pagine che', come ci ricorda il Coro, 'la vostra oscena civilta' terapeutica non ammette i santi, non ammette i poeti''. Chiusi dentro le mura di un manicomio sono finiti con storie diverse Artaud e Ezra Pound, ma ''anche Francesco d'Assisi, pazzo di dio, lo mettereste in contenzione''. (segue) Oltre il lenzuolo-strozzina il grido del poeta obbliga il pubblico a lottare il pregiudizio (Adnkronos) - In ogni societa' si vive e ci si ammala, si diventa vecchi e si e' sempre soli. Ma il teatro di vita di Boggio e Cuomo e' una nicchia vuota, uno spazio dove abita la lezione di cercare cio' che non si vede. Piu' a fondo alle cose, senza 'ricette' di comodita' e gabbie per concetti e carni in rivolta con il tempo. Ecco perche' 'Santa Maria dei Battuti' e' una lotta al pregiudizio. Un invito a 'non rinviare il problema di fondo', come dice il 'Banditore' in una scena del libro-spettacolo. Occorre trasgredire, guardare oltre: ''il malato di mente viene cosi' schiacciato perche' e' l'unico a uscire totalmente dalle regole del gioco''.

Quando si accatastano i materiali, quando la ragione si fa spazio, ''tutti smontano le grate'' e intorno alla piramide, a lavoro ultimato, si ammassano fascine. A piu' di quarant'anni dalla stesura-rappresentazione, questo inchiostro che ha calcato il palcoscenico terremotando convenzioni e luoghi comuni calcificati dall'abitudine, racchiude una considerazione attuale: ''Nella societa' del benessere o si sta bene o si e' fuori. Ma chi e' fuori non puo' manifestarsi brutalmente per cio' che e', egli dev'essere escluso, catalogato attraverso le ideologie ufficiali che definiranno di volta in volta il suo stato come vizio, malattia, razza, colpa''. Di contro al pregiudizio sempre in agguato sta la liberta' di chi lotta per essere considerato una persona e non un numero su una cartella di internati. Da che mondo e mondo santi e rivoluzionari hanno sempre vissuto la loro avversione per il mondo che hanno trovato e che hanno voluto a loro modo cambiare, anche con le unghie e i denti. Il lenzuolo-strozzina prima o poi verra' strappato. Il poeta sara' liberato, Maria stendera' le sue mani nell'acqua bollente e niente sara' piu' come prima. Questa denuncia ai 'padiglioni gabbia', alla logica della negazione e all'ignoranza dei 'megaprofessori', e' ancora lotta dei nostri giorni. E qui, lo dice esplicitamente il testo, il sipario non cala fino a quando il pubblico da solo non da' segno di aver capito che l'azione e' finita. Forse e' questo il vero elettrochock. (Rre/Gs/Adnkronos) 19-DIC-10 14:16 NNNN

LIBRI: QUANDO BASAGLIA ARRIVO' IN TEATRO NEL 1969 (NOTIZIARIO LIBRI)

(ANSA) - ROMA, 17 DIC - MARICLA BOGGIO e FRANCO CUOMO, 'SANTA MARIA DEI BATTUTI' (BULZONI, pp. 112 + 20 di fotografie + Cd, registrazione sonora dello

spettacolo - 20, 00 euro).

Torna un testo teatrale di grande importanza sociale, e torna, oltre che in volume, in una davvero suggestiva registrazione sonora della prima rappresentazione del 1969, casualmente ritrovata di recente alla Discoteca di Stato. A rappresentare per la prima volta in forma di misteri medievali, sbarre, celle sovraffollate, degrado, disperazione, abusi, vessazioni, elettrochoc, camicie di forza, ovvero l'inferno dei manicomi italiani, nove anni prima della loro definitiva chiusura dopo l'entrata in vigore della Legge 180, furono appunto, nel febbraio del 1969, Maricla Boggio e Franco Cuomo.

Il lavoro, straordinario spettacolo-testimonianza di denuncia, nacque da una prolungata visita a Franco Basaglia nei suoi luoghi di lavoro e si intitola "Santa Maria del Battuti - Rapporto sull'istituzione psichiatrica e sua negazione".

Andò in scena al Teatro Tor di Nona di Roma, poi al Teatro Lirico di Milano, su invito del Piccolo, e in tournée nei maggiori teatri italiani, oltre che in spazi autonomi come scuole e fabbriche occupate.

"Nel 1968 - ricorda Maricla Boggio - io e Franco trascorremmo alcune settimane nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, dove il direttore Franco Basaglia con i suoi collaboratori stava sperimentando un nuovo approccio terapeutico. Toccammo con mano le condizioni di vita dei rinchiusi. Dopo aver scritto il testo teatrale ci tornammo e lo sottoponemmo al malati. Fu un confronto stupefacente e per noi bellissimo".

A ripubblicare oggi quel testo, che destò tanto clamore per la disperata e documentata denuncia di ciò che avveniva all'interno dell'istituzione psichiatrica, a oltre 30 anni anni di distanza dalla Riforma Basaglia, è la Siad, Società Italiana Autori Drammatici, con la casa editrice Bulzoni. Il libro, corredato di Dvd contenente la registrazione audio dello spettacolo - messa a disposizione dall'Istituto Centrale per i Beni sonori e audiovisivi - è stato presentato a Roma alla Casa del Cinema, assieme alla proiezione di 'Matti da slegare', il film di Silvano Agosti, Marco Bellocchio, Sandro Petraglia, Stefano Rulli.

'Santa Maria dei Battuti', scrive nella prefazione Luigi Lombardi Satriani, "contribuì in maniera notevole alla diffusione di una diversa sensibilità nei confronti dell'istituzione psichiatrica e può contribuire ancor oggi con forza a una lotta contro il pregiudizio che incombe sulla nostra vita associata e che per molti versi, e sotto sembianze diverse, si è ulteriormente rafforzato avvalendosi anche della nostra irresponsabile distrazione".

Maricla Boggio, docente all'Accademia Silvio d'Amico e all'Università Salesiana di Viterbo, è critico e autore teatrale, oltre a dirigere la rivista 'Ridotto'. Tra i suoi molti testi teatrali, 'La monaca portoghese', 'Il volto velato' e 'Mamma Eroina'. (ANSA).

TEATRO: IN LIBRERIA 'S.MARIA DEI BATTUTI' TESTO CULT SUI MANICOMI

Roma, 26 novembre Sbarre, celle sovraffollate, degrado, disperazione, abusi, vessazioni, elettrochoc, camicie di forza. A rappresentare per la prima volta anche a teatro, in forma di misteri medievali, l'inferno dei manicomi italiani, nove anni prima della loro definitiva chiusura dopo l'entrata in vigore della Legge 180, furono nel febbraio del 1969 Maricla Boggio e Franco Cuomo, lo scrittore e giornalista scomparso nel 2007. Il loro spettacolo- testimonianza "Santa Maria del Battuti - Rapporto sull'istituzione psichiatrica e sua negazione", andò in scena al teatro Tor di Nona di Roma, poi al Teatro Lirico di Milano dietro invito del Piccolo e in tournee nei maggiori teatri italiani, oltre che in spazi autonomi come scuole e fabbriche occupate.

A ripubblicare oggi quel testo, che destò tanto clamore per la disperata e documentata denuncia di ciò che avveniva all'interno dell'istituzione psichiatrica, a oltre 30 anni anni di distanza dalla Riforma Basaglia, è la Siad, Società Italiana Autori Drammatici, con la casa editrice Bulzoni. Il libro, corredato di Dvd contenente la registrazione audio dello spettacolo - messa a disposizione dall'Istituto Centrale per i Beni sonori e audiovisivi - e' stato presentato a Roma, lunedì 29 novembre alla Casa del Cinema dopo la proiezione, dall'autrice e regista Maricla Boggio, docente di scrittura scenica all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, dall'antropologo Luigi Lombardi Satriani, dallo psicoterapeuta Francisco Mele, dal regista Silvano Agosti, moderatore Italo Moscati.

"Nel 1968 - ricorda Boggio - trascorremmo alcune settimane nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, dove il direttore Franco Basaglia con i suoi collaboratori stava sperimentando un nuovo approccio terapeutico. Toccammo con mano le condizioni di vita dei rinchiusi. Dopo aver scritto il testo teatrale ci tornammo e lo sottoponemmo al malati. Per noi fu un confronto bellissimo".

"Santa Maria dei Battuti - scrive nella prefazione Luigi Lombardi Satriani - contribuì in maniera notevole alla diffusione di una diversa sensibilità nei confronti dell'istituzione psichiatrica e può contribuire ancor oggi con forza a una lotta contro il pregiudizio che incombe sulla nostra vita associata e che per molti versi, e sotto sembianze diverse, si è ulteriormente rafforzato avvalendosi anche della nostra irresponsabile distrazione".(Agi) Pgi/Ral 262650 NOV 10 NNNN

'Santa Maria dei Battuti', parole e palcoscenico raccontano lotte di libertà

Pubblicato un inedito di Maricla Boggio e Franco Cuomo, la rivoluzione Basaglia e i malati-persona oltre le gabbie Sono quelli della tela di Bosh, i matti che a volte insegnano la vita.

Tra il 1490 e il 1500, come racconta Michel Foucault, i folli si mescolavano ai savi. La gente riteneva che in qualche modo un dio burlone si servisse delle loro parole per comunicare i suoi desideri.

E così i pazzi se ne andavano in giro liberi, da una valle all'altra.

Da un villaggio all'altro. Talvolta, quando forse cominciavano a dar fastidio anche ai più pii, venivano caricati su delle navi azzurre, le navi dei folli, che veleggiavano liberamente lungo le coste. Ma il loro viaggio non si è interrotto con 'La nave dei folli', l'opera satirica in dialetto alsaziano, pubblicata nel 1494 a Basilea dal teologo tedesco Sebastian Brant. Anche il teatro si è occupato della 'libertà dei malati di mente, come dimostrano Maricla Boggio e Franco Cuomo in Santa Maria dei Battuti, libro appena pubblicato nella collana inediti della società italiana autori drammatici (ed. Bulzoni, pp. 170, volume + dvd euro 20).

Il 'rapporto sull'istituzione psichiatrica e sua negazione', come si legge nel sottotitolo dell'opera scritta e rappresentata nel 1968, è un racconto attraverso 15 misteri della rivoluzione che Franco Basaglia intraprende a Gorizia fin dai primi anni Sessanta del Novecento, fino a giungere alla legge 180, che mette finalmente i lucchetti ai manicomi. In queste pagine di Boggio e Cuomo, la prima docente di scrittura scenica all'Accademia nazionale d'arte drammatica 'Silvio D'Amico', il secondo scrittore e autore di testi teatrali scomparso nel 2007, scorrono vicende simboliche e azioni che rimandano ad altri significati. Lungo la tavola dell'azione parla una posizione scientifica che si fa strada tra i silenzi e le urla, toglie la camicie di forza per fare spazio a un pensiero di vita che abita tra quei malati persi a guardare un muro bianco in corridoi infiniti.

Come scrive Luigi Lombardi Satriani nella sua prefazione che porta il lettore a varcare la soglia 'dal pregiudizio alla volontà dell'impossibile', qui "pazzi e poeti urlano il loro dolore e l'accusa ai detentori del potere, responsabili di aver 'strangolato il cielo nei vostri lacci di contenzione'.

E' un preciso atto di accusa che nasce da queste pagine ché, come ci ricorda il Coro, 'la vostra oscena civiltà terapeutica non ammette i santi, non ammette i poeti". Chiusi dentro le mura di un manicomio sono finiti con storie diverse Artaud e Ezra Pound, ma "anche Francesco d'Assisi, pazzo di dio, lo mettereste in contenzione".

In ogni società si vive e ci si ammala, si diventa vecchi e si è sempre soli. Ma il teatro di vita di Boggio e Cuomo è una nicchia vuota, uno spazio dove abita la lezione di cercare ciò che non si vede. Più a fondo alle cose, senza 'ricette' di comodità e gabbie per concetti e carni in rivolta con il tempo. Ecco perché 'Santa Maria dei Battuti' è una lotta al pregiudizio. Un invito a 'non rinviare il problema di fondo', come dice il 'Banditore' in una scena del libro-spettacolo. Occorre trasgredire, guardare oltre: "Il malato di mente viene così schiacciato perché è l'unico a uscire totalmente dalle regole del gioco". Quando si accatastano i materiali, quando la ragione si fa spazio, "tutti smontano le grate" e intorno alla piramide, a lavoro ultimato, si ammassano fascine.

A più di quarant'anni dalla stesura-rappresentazione, questo inchiostro che ha calcato il palcoscenico terremotando convenzioni e luoghi comuni calcificati dall'abitudine, racchiude una considerazione attuale: "Nella società del benessere o si sta bene o si è fuori. Ma chi è fuori non può manifestarsi brutalmente per ciò che è, egli deve essere escluso, catalogato attraverso le ideologie ufficiali che definiranno di volta in volta il suo stato come vizio, malattia, razza, colpa". Di contro al pregiudizio sempre in agguato sta la libertà di chi lotta per essere considerato una persona e non un numero su una cartella di internati. Da che mondo e mondo santi e rivoluzionari hanno sempre vissuto la loro avversione per il mondo che hanno trovato e che hanno voluto a loro modo cambiare, anche con le unghie e i denti. Il lenzuolo-strozzina prima o poi verrà strappato. Il poeta sarà liberato, Maria stenderà le sue mani nell'acqua bollente e niente sarà più come prima. Questa denuncia ai 'padiglioni gabbia', alla logica della negazione e all'ignoranza dei 'megaprofessori', è ancora lotta dei nostri giorni. E qui, lo dice esplicitamente il testo, il sipario non cala fino a quando il pubblico da solo non dà segno di aver capito che l'azione è finita. In fondo alle pagine del libro sembra di rivedere ilMaestro Franco Cuomo che accenna un sorriso, richiamandoci all'umanità dei suoi Templari di sempre, gli uomini liberi che lottano per un ideale che scalda il cuore.

www.grandeoriente.it

19 cultura e massoneria