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16 Maggio 2011
Templari, l'enigma della pietra rossa nella Cappella di Rosslyn
di SALVATORE Balasco
Una misteriosa pietra rossa avvolta da una forte energia forte, all'interno della cripta inferiore della Cappella di Rosslyn. È questa la nuova rivelazione che lega ancora di più la Cappella scozzese alla storia dei Cavalieri Templari. Ad annunciare la nuova pista di ricerca è stato Sir Ian Sinclair, archivista e storico del Clan Sinclair, nel convegno internazionale del Grande Oriente d'Italia 'Le costruzioni dei Sinclair e le loro connessioni massoniche e Templari'.
L'appuntamento si è tenuto sabato 14 maggio al Gran Hotel Mediterraneo, a Firenze, con la partecipazione del Gran Maestro del GOI, Gustavo Raffi, di Lord Malcolm Ian Sinclair, di Lord Malcolm Ian Sinclair, del presidente del Collegio Circoscrizionale della Toscana, Stefano Bisi, del dottor Paolo Corallini e di numerose autorità massoniche e civili.
"Lì sotto - ha rimarcato Lord Sinclair al folto pubblico - c'è qualcosa di molto importante che forse potrebbe dare molte risposte" anche sugli ultimi segreti dei Cavalieri del Tempio. "Stiamo riscrivendo la storia della Cappella di Rosslyn - ha spiegato - e per farlo dobbiamo acquisire prove certe che poi saranno presentate agli studiosi quando avremo conferme". Sullo sfondo, altri importanti rinvenimenti, tra cui i resti di un Cavaliere, nella Cumbria, che promettono clamorose rivelazioni.
"Sotto la pietra rossa - ha spiegato Lord Sinclair - potrebbe forse nascondersi una pergamena, in un involucro ligneo, forse sigillata con la pece". Una traccia su cui ora si concentra la ricerca degli studiosi, aspettando tempi e conferme. "Quando andate a Rosslyn, sedetevi lì. E lasciate che la Cappella di Rosslyn venga a voi", è stato l'invito di Lord Sinclair.
A tracciare la storia e i nuovi studi sui Cavalieri del Tempio, sono state quindi le relazioni degli studiosi Bernardino Fioravanti, Pino Abramo e Gerardo Picardo, che hanno invitato a indagare a la filosofia di ricerca costante dei Templari e la loro 'bella eresia' di far strada al confronto con la cultura araba. Nel corso dei lavori, dedicati alla memoria dello scrittore Franco Cuomo, 'Maestro del sogno', sono state inoltre avanzate altre ipotesi ermeneutiche, che legano in particolare l'idolo adorato dai Cavalieri, il Baphomet, alla 'Sophia' dei testi esseni.
Ma è venuto anche un invito a comprendere la storia che lega i Templari a Collemaggio e a Celestino V. "I templari avevano un amore sconfinato per la ricerca. In viaggio verso una verità mai definitiva â?" ha sottolineato Picardo - Nessuna società organizzata fu mai, né mai lo sarà in seguito, tanto vicina alla realizzazione di un progetto di pacificazione universale quanto lo furono i Templari; mai un'utopia fu tanto vicina alla sua realizzazione eppure mai un'illusione si consumò tanto in fretta.
Hanno insegnato con il loro sangue, con le vergognose confessioni loro estorte dai giri di corda imposti dal potere, che l'Oriente non è un luogo: è una condizione dello spirito, un cammino che non conosce la fine. Il vero segreto dei cavalieri del Tempio non è il Graal ma l'enorme patrimonio di conoscenze accumulate dall'Ordine in Terrasanta, in Europa e in ogni angolo della terra". Registri segreti che accrescono il fascino dell'Ordine
Proprio vicino a Rosslyn, sulla piccolissima isola di May, nel Firth of Forth, la profonda insenatura creata nella costa orientale scozzese dall'estuario del fiume Forth, secondo una tradizione massonica francese, sarebbero stati inizialmente trasferiti, a bordo di nove navi, i documenti e le ricchezze degli ultimi templari in fuga dal porto di La Rochelle. Vi abita inquieto il segreto di William Sinclair e l'enigma di Oak Island.
Un altro mistero di un Ordine sciolto ma mai condannato. Segni del loro passaggio si ritrovano nelle compagnie iniziatiche, dai Rosacroce ai fedeli d'amore, cui lo stesso Dante presumibilmente appartenne. Anche per questo il loro messaggio di umanità e ricerca ha continuato a scorrere nelle vene del tempo, come una domanda inevasa. "I Liberi Muratori - ha sottolineato il Gran Maestro Raffi - hanno assunto i Templari - come vittime dell'intolleranza, persone che pensavano con la loro testa.
Il Cavaliere è l'uomo che combatte per un ideale ma rispetta anche l'avversario.Gerusalemme e' un'idea, non un luogo dove uccidersi per il potere. Di contro la storia che portò al rogo i Cavalieri, va ricordato l'esempio e l'azione di Rinaldo da Concorezzo, vescovo di Ravenna, venerato dalla chiesa, che nel processo ai Templari da lui presieduto decise per la piena assoluzione dei monaci guerrieri, rimarcando come le confessioni estorte con la tortura non avessero alcuna validità perché quegli uomini erano innocenti davanti a Dio e al mondo.
I Templari sono stati uomini che hanno cercato la verità - ha concluso il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani â?" esperti di umanità e compagni di viaggio alla ricerca della parola perduta. Un viaggio che ha un inizio ma sovente non ha una fine.