Pubblicazioni
Il caso Matteotti
Autore: Franco Cuomo
Editore: Bulzoni
Collana: Inediti SIAD
Dati libro: 144 p.
Anno: 2009
Tipologia: Teatro
Il “Caso Matteotti” occupa un posto speciale nella produzione drammaturgica degli esordi di Franco Cuomo. E lo dico non da critico ma da testimone e compagna della sua vita. Lui stesso più volte me ne ha parlato sostenendo che questo testo, non a caso tra i primi che mi ha fatto leggere, quasi per presentarsi, quando ci siamo conosciuti nel 1983, contiene in ‘nuce’ tutti gli elementi - sia linguistici che strutturali e tematici- che caratterizzeranno la sua opera non solo teatrale ma anche letteraria successiva. Ringrazio per questo la Siad e in particolare Maricla Boggio, per aver deciso di pubblicare questo lavoro, scritto nel 1966 e messo in scena nel 1968, ma sempre straordinariamente attuale.
Franco non amava l’idea che il “Caso Matteotti” potesse essere etichettato come ‘teatro politico’ o ‘teatro documento’, definizioni usate da qualche critico in riferimento a testi come questo. Che si trattasse di lontano Medioevo o dei nostri giorni, lui infatti amava indagare tra le pieghe e i misteri della storia. E lo faceva con la cura e il rigore scientifico del ricercatore. Ma con la passione dello scrittore. E questo gli consentiva di svelare e raccontare verità intuibili e inconfutabili anche se non dimostrabili, perchè libero dall’onere della prova. “Laddove la storia –ripeteva- si vela di mistero per mancanza di una documentazione inoppugnabile, laddove la testimonianza di quel che accadde e’ andata perduta, laddove gli enigmi rimangono tuttora insoluti, là il narratore o il poeta hanno più chance dello storico di avvicinarsi a un embrione di verità plausibile”. Questo il metodo, sperimentato appunto per la prima volta con “Il Caso Matteotti”, nel quale Franco ricostruisce i tragici retroscena del giugno del ’24 dando vita a un personaggio, quello di Mussolini, nevrotico e grottesco. Un personaggio che inaugura la galleria dei grandi protagonisti della sua scrittura, spesso eroi negativi, afflitti da passioni e miserie, esemplari di un’ umanità disumana, accecati dalla brama del potere, agitati da contraddizioni estreme, ma sempre, comunque, fuori dagli schemi e dalla ‘normalità’, lontani dal quotidiano rasoterra.
‘’La storia è un calendario di delitti, un gioco atroce ‘messo in scena’ dai potenti, che non va subito. Ci sono momenti in cui è un dovere cambiarne il corso. E’ per questo che bisogna sempre tenere alta la guardia, evitando il sonno delle coscienze e l’anestesia della ragione”. Sono parole di Franco, è il messaggio che ha cercato di trasmettere a suo figlio Alberto e ai tanti giovani che gli sono stati vicino. E’ il messaggio che arriva fino a noi dal “Caso Matteotti”, ma è anche il messaggio di straordinaria universalità che connota tutta quanta la sua opera, non solo teatrale e letteraria. Penso anche e non a caso -come a un cerchio ideale che si chiude- al suo ultimo saggio “I Dieci”, un libro che affronta il mistero italiano che si cela dietro l’intoccabilità dei professori che nel 1938 firmarono il ‘Manifesto della Razza’.
Vorrei infine anche ricordare che Franco è stato membro della giuria del prestigioso Premio intitolato a Giacomo Matteotti, istituito dal Parlamento nel 2004 per commemorare, a 80 anni dalla morte, la figura di questo grande politico socialista martire del fascimo e mantenerne vivi gli ideali che ne hanno fatto un protagonista della storia del Novecento. Premio che e’ stato assegnato nel 2005 a Maricla Boggio per il testo ‘’Matteotti, l’ultimo discorso’’, rappresentato a Roma nella Sala Consiliare del Campidoglio.
Velia Iacovino Cuomo