Franco Cuomo International Award
02 Dicembre 2022
VIII Edizione del Franco Cuomo International Award
SEZIONE LETTERATURA
Maurizio de Giovanni
SEZIONE TEATRO
Silvia Gussoni
Manuela Kustermann
Lydia Mancinelli
Corso di Teatro Luiss "Guido Carli"
Diretto da Ferdinando Ceriani
SEZIONE SAGGISTICA E GIORNALISMO
Valerio Calzolaio
Andrea Manzella
Renato Moro
SEZIONE ARTE
Matteo Basilé
Hadeel Azeez
Solveig Cogliani
SEZIONE INNOVAZIONE
AraBat
PREMIO PER LA CULTURA DEL TERRITORIO
Università degli Studi di Foggia
PREMI SPECIALI
Fabio Viola
Comune di Crispiano
PREMIO SPECIALE INTERNAZIONALE
Alla memoria dell'Ambasciatore Luca Attanasio
Sono tutti questi i vincitori della VIII Edizione del Franco Cuomo International Award, il premio intitolato allo scrittore, giornalista e drammaturgo scomparso nel 2007, e presieduto da Velia Iacovino e Alberto Cuomo. Un riconoscimento che si propone di valorizzare nuove forme di espressione culturale, sociale e umana nel segno dell'opera di Cuomo, intellettuale sensibile e raffinato che sapeva analizzare l'agire umano e il mondo da molteplici punti di vista e che ha raccontato il suo tempo, attraverso la cronaca, la storia, i suoi romanzi e le sue pièce teatrali.
Il premio si avvale di una prestigiosa Giuria di respiro internazionale, guidata dall'ispanista e critico d'arte Otello Lottini, e di cui fanno parte Grazia Francescato, politica e ambientalista, Emilia Costantini, giornalista del Corriere della Sera, critica teatrale e scrittrice, Maurizio Scaparro, regista, Paolo Acanfora, docente di Storia contemporanea all'Università La Sapienza di Roma, Samir Al Qaryouti, giornalista, decano della stampa estera, opinionista di France24; Piero Gambale, funzionario parlamentare.
La cerimonia si è tenuta venerdì 2 dicembre 2022 alle ore 15.30 nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma (Via della Dogana Vecchia, 29). Introdurrà il prof. Andrea Manzella, che terrà una relazione sul tema "Basi e prospettive della democrazia in Italia". Presenterà la manifestazione il giornalista e conduttore di Rai Tre Giampiero Marrazzo.
La manifestazione ha ottenuto anche in questa edizione il patrocinio del Senato, del Ministero della Cultura, dell'Ecpd, dell'Università della Pace, della Regione Puglia, della Rete dei Comuni sostenibili, del Teatro Pubblico Pugliese e della Città di San Severo.
LE MOTIVAZIONI
SEZIONE LETTERATURA
Maurizio de Giovanni
è diventato in poco tempo uno degli scrittori-sceneggiatori più rappresentati in televisione, cinema e anche in teatro: basti citare "Il Commissario Ricciardi", "I Bastardi di Pizzofalcone", il recente "Mina Settembre" e, per il palcoscenico, "Il silenzio grande". E pensare che tutto è iniziato da uno scherzo quando, nel 2005, mentre lavorava al Banco di Napoli, i suoi colleghi lo iscrissero, a sua insaputa, a un concorso indetto dalla Porche. La gara si svolgeva dentro al caffè Gambrinus e i partecipanti, seduti al tavolino davanti a un computer, avevano 15 ore di tempo per partorire una storia. Da allora, De Giovanni di storie ne ha scritte tante altre con grande successo.
SEZIONE TEATRO
Silvia Gussoni
Dottoranda in Arti dello Spettacolo presso l'Università di Roma La Sapienza, Silvia Gussoni sta lavorando con grande passione, rigore e anche un certo gusto investigativo ad una tesi sull'eredità immateriale di Carmelo Bene, regista e attore italiano scomparso il 16 marzo 2002, studiando il quale è finita per imbattersi in Franco Cuomo che con Bene condivise una iniziale, breve ma intensa stagione di creatività teatrale. Il titolo della sua ricerca, destinata a gettare nuova luce non solo sul grande genio della scena italiana, ma su quello che fu un momento di grande fermento per la sperimentazione drammaturgica nel nostro paese, è "Non esisto: dunque sono", citazione tratta dal volume La voce di Narciso pubblicato da Bene con alcuni collaboratori nel 1982. Sottotitolo Incontri immemoriali e drammi inediti di Carmelo Bene, che fa riferimento a due drammaturgie, escluse dall'Omnia di Bene del 1995 perché composte con dei co-autori: "Faust o Margherita" (1966), testo scritto con Franco Cuomo, e "Romeo & Giulietta" (1976), scritto con lo stesso Cuomo e con Roberto Lerici. Al centro della recherche di Silvia il rapporto del teatro di Carmelo con la poesia. Autrice e curatrice di molteplici iniziative organizzate nell'ambito del progetto Gruppo Universitario Teatro 2020-2021 e Labs- Sapienza Laboratorio Audiovisivo per lo Spettacolo, specializzata in Drammaturgia Internazionale presso l'Ert Emilia Romagna Teatro Fondazione - Teatro Nazionale, Silvia Gussoni ha una laurea Magistrale in Filologia Moderna, una Laurea Triennale in Letteratura Italiana presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano) e ha ottenuto il diploma Accademico di Recitazione presso la prestigiosa Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico. Un curriculum impeccabile alle spalle, nonostante la giovane età, e dinanzi un futuro che la giuria del Franco Cuomo International Award che l'ha premiata all'unanimità per la Sezione Teatro Ricerca le augura possa essere ricco e luminoso.
Premio alla carriera
Manuela Kustermann
Ha debuttato a soli 17 anni nel ruolo di Ofelia nell' "Amleto" di Carmelo Bene. Sin da giovanissima, si è formata nel teatro d'avanguardia e sperimentale, entrando a far parte a pieno titolo della "scuola romana" con Giuliano Vasilicò, Memè Perlini, Pippo Di Marca e soprattutto in sodalizio con Giancarlo Nanni, suo compagno di vita, con cui ha poi fondato non solo la Compagnia "La fabbrica dell'attore" ma anche, nel 1989, Il Teatro Vascello- Teatro stabile di innovazione, ristrutturando un vecchio cinema, di cui è direttrice artistica dopo la scomparsa di Nanni.
Lydia Mancinelli
Un lungo sodalizio con Carmelo Bene, con cui ha condiviso quasi vent'anni di vita e di teatro, diventando ben presto la musa del grande attore e regista, scomparso vent'anni fa, a cominciare dal Faust o Margherita che Bene scrisse con Franco Cuomo, entrambi agli esordi nella drammaturgia. è stata protagonista di lungometraggi come Nostra Signora dei Turchi, Salomè, Un Amleto di meno e, in teatro, La cena delle beffe, Romeo e Giulietta, di Bene, Cuomo e Lerici, e in molti altri spettacoli. Non solo attrice, anche manager del mattatore pugliese, il quale nel suo libro autobiografico Vita, la elogiava per le sue doti che superavano di gran lunga lo stucchevole ruolo di donna-amante. Bene ammetteva che, se non fosse stato per Lydia, probabilmente avrebbe abbandonato il teatro.
Ricerca
Corso di Teatro Luiss "Guido Carli"
Diretto da Ferdinando Ceriani
Il Franco Cuomo International Award Sezione Teatro Ricerca è stato assegnato all'unanimità dalla Giuria del Premio al Corso di Teatro Luiss "Guido Carli", diretto da Ferdinando Ceriani e giunto al suo ventesimo anno di vita, festeggiato mettendo in scena il Cjrano de Bergerac di Edmond Rostand a partire dallo studio sulla moderna e celebre traduzione di Franco Cuomo. Un laboratorio di studenti quello dell'ateneo romano, di altissimo valore culturale che ha contribuito alla formazione di centinaia di giovani, oggi diventati importanti professionisti, e continua a farlo attraverso una delle più belle forme di creatività e arte.
SEZIONE SAGGISTICA E GIORNALISMO
Valerio Calzolaio
Valerio Calzolaio, politico, saggista ed ambientalista storico. Deputato per quattro legislature, é stato Vicepresidente della Commissione Ambiente, Sottosegretario al Ministero dell'ambiente ed ha rappresentato il governo italiano ai maggiori eventi internazionali sull'ambiente. Consulente Onu sui temi della siccità e della desertificazione, é uno dei maggiori esperti in Italia sul legame tra cambiamento climatico e migrazioni, tema questo di straordinaria attualità ma purtroppo sottovalutato se non ignorato dall' agenda setting della politica. E' stato inoltre professore di Diritto Costituzionale all'università di Macerata e ha collaborato come giornalista con numerosi quotidiani nazionali. E' autore di vari saggi di grande spessore, tra cui "Ecoprofughi, Migrazioni forzate di ieri, di oggi e di domani. " (Nda Press 2010); "Libertà di migrare" con Telmo Piovani (Einaudi Ed. 2016) ; e il più recente "Isole carcere"(Ed. Gruppo Abele 2022).
Andrea Manzella
Giurista finissimo, Andrea Manzella riceve il Franco Cuomo International Award per la Saggistica per il suo prezioso volumetto "Elogio dell' Assemblea, tuttavia", nel quale, con straordinaria maestria, compie una lucida valutazione dell'Istituzione assembleare nella sua struttura elementare e nel suo scopo ultimo. Sottolineando una volta di più, nelle crisi della pandemia e della guerra, la storia e la centralità politica e giuridica del parlamentarismo, Manzella ci ricorda il significato disatteso di quel "tuttavia", attraverso l'ordine del giorno a firma di Perassi approvato dalla Seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione del 5 settembre 1946: una 'indicazione di prospettiva' da riprendersi oggi per affrontare le contemporanee sfide della mutata composizione delle assemblee e della digitalizzazione. Una riflessione che, muovendo dal dato 'antico' dell'assemblea, si rivela di straordinaria attualità perchè è ancora nel 'parlamento' che occorre rinvenire il luogo dove conciliare istituzioni e globalizzazione.
Renato Moro
Storico dell'età contemporanea, tra i più importanti ed autorevoli studiosi della storia d'Italia e della modernità novecentesca, specialista del fascismo e del cattolicesimo politico, Renato Moro è un accademico di fama nazionale ed internazionale che ha ricoperto - e tutt'ora ricopre - rilevanti e prestigiosi ruoli di direzione di enti ed organismi di ricerca, ma è soprattutto una voce straordinariamente originale della storiografia italiana, divenuta magistrale per intere generazioni di storici. La giuria all'unanimità gli assegna il Franco Cuomo International Award, per la ricchissima e feconda produzione storiografica sviluppata negli anni ed in particolare per la recente monografia uscita per l'editrice Studium e dedicata allo studio del "mito dell'Italia cattolica" - in cui intreccia in modo originale i temi della nazione, della religione e del cattolicesimo negli anni del fascismo - nonché per il volume, edito quest'anno da Bompiani, in cui si ricostruisce uno spezzone dell'Italia dei primi del Novecento attraverso la singolare figura di una donna calabrese, Fida Stinchi, maestra, giornalista, conferenziera e madre di Aldo Moro.
SEZIONE ARTE
Matteo Basilé
Matteo Basilé (nome d'arte per Matteo Cascella) è nato a Roma, nel 1974, dove vive e lavora. Proveniente da una famiglia di artisti, Basilé ha vissuto una condizione di rottura linguistica (anche nel nome), rispetto alla generazione precedente e, fin da giovanissimo, ha voltato le spalle alla "vecchia Avanguardia", affrontando strade inedite con propri strumenti linguistici e con innovativi progetti artistici. E' tra i primi ad allontanarsi dalla tradizionale manualità del fare pittura o scultura e a inoltrarsi, con anticipazioni da pioniere, nel campo nuovo e inesplorato della computer art, affrontando il mondo della virtualità segnica. Fin dagli esordi della sua attività di pittore (ma anche di fotografo e videomaker) negli anni Novanta, dimostra uno straordinario talento creativo e costruisce un percorso artistico con rigore, sensibilità creativa, ricchezza problematica e crescente successo, nelle numerose personali e collettive, in spazi pubblici e privati. Oggi è ormai riconosciuto come uno dei fondatori del Movimento dell'arte digitale e uno dei più ispirati e importanti artisti contemporanei, sulla scena culturale nazionale e internazionale. Nel lavoro dell'artista, emerge una essenziale caratteristica, cioè il fatto che le sue immagini vivono nell'incrocio della dimensione pittorica ( le figure sono come dipinte) e di quella teatrale (le figure sono in posa, sono costruite): le immagini sono propriamente effigie viventi, metafore incarnate : è questa la condizione propria della rappresentazione teatrale. La specificità delle sue opere sta nel fatto che la loro natura segnica, espressa nella immobilità di "quadri viventi", è frutto di una messinscena e, pertanto, diventa il terminale di una intenzione di lettura critica del reale.
In lui, la foto non è una copia del reale, ma piuttosto una emanazione del reale e precisamente della realtà del passato e la sua forza documentativa verte sul tempo, più che sulla realtà stessa. Da un punto di vista fenomenologico, il potere di autenticazione della messinscena supera il potere della stessa raffigurazione. Perciò, le figure di Basilé "parlano" e inducono a pensare e a meditare; suggeriscono un senso e spesso una pluralità di sensi, diversi da quelli letterali. La sua ricerca acquista significato e specificità, in quanto o assume la maschera, la posa, il teatro e la pittura (anche la storia della pittura), come strumenti per compiere una indagine, spesso spietata, sempre suggestiva e illuminante, sulla società e sulla storia. Con le sue opere, Basilé si innalza su se stesso, sulla sua spontaneità vitale e scruta il mondo che lo circonda. Attraverso le immagini, le luci, le linee, i colori, i temi (e con la mediazione di una fonte primaria come la pittura e i pittori del passato), riesce a sviluppare un forte potere di riflessione, sul tempo, sulla storia e sull'uomo. Per le sue intuizioni pionieristiche di innovatore e per la qualità estetica e problematica della sua arte, la Giuria gli conferisce all'unanimità il Premio Internazionale Franco Cuomo 2022.
Hadeel Azeez
Un dolore che non è sommesso ma è forte e travolgente. La perdita che si nutre di sofferte nostalgie e acuta pena. La memoria che affiora dalla rimozione e si scontra con la vita che segue inesorabile il suo corso. Le opere di Hadeel Azeez sono travolgenti come sommessi uragani, sorprendono e sconvolgono. Indicano una strada, difficile, ripida, scoscesa, in fondo alla quale si può scoprire la bellezza, come un momento fatto di pura materia, puro colore, ipotesi perduta di un sogno, smarrimento, mai come perfezione mercificata di linee composte. Hadeel Azeez, che viene dal cuore antico e pulsante di Baghdad, dove è nata da madre iraniana e padre iracheno e ha frequentato l'Accademia di Belle Arti specializzandosi in pittura, porta dentro di sé la voce dei due fiumi, i colori del cielo mediorientale, l'odore dei giardini, il suono e la forma delle parole, la memoria riflessa delle ferite che guerre inutili hanno inferto alla sua terra. Ma non c'è manierismo, né retorica nei suoi aspri ritratti femminili ad olio e acrilico, nell'espressività figurata dei sensi, nelle stupende sculture a grandezza naturale, nelle maschere di gesso e vetro, negli ultimi disegni a biro, che sono afoni frammenti che urlano e raccontano brevi e indecifrabili segreti dell'anima. Arrivata in Italia nel 2003, alla vigilia dello scoppio della guerra in Iraq, e poi a Londra, dove è stata consacrata dal periodico d'arte contemporanea "Rooms" che ha dedicato ampio spazio alla sua opera, Hadeel Azeez non si è mai lasciata strumentalizzare dalla nostra cultura orientalista e continua a raccontare la storia di una liberazione difficile, la liberazione dagli schemi, dai modelli della cultura di origine, la liberazione dalle tentazioni facili dell'arte occidentale, la liberazione del corpo femminile, la liberazione come percorso iniziatico interiore, costruzione di un nuovo sé oltre il proprio sé, appunto nella scintilla della creazione artistica. Lo scorso maggio ha esposto a Gibellina, presso la Fondazione Orestiadi nella cornice del Museo delle Trame Mediterranee diretto da Enzo Fiammetta. All'unanimità le è stato attribuito il Franco Cuomo International Award.
Solveig Cogliani
La vocazione è un imperativo interiore che spinge le persone a svolgere diverse attività, che le consentono di realizzare compiutamente il loro progetto di vita e a far emergere la loro autentica personalità. E' ciò che avviene nell'esperienza professionale e in quella artistico- culturale di Solveig Cogliani, che le conferiscono un profilo originale, e, direi, anche esemplare.
E' nata a Roma, dove vive, lavora e sogna, ma è anche siciliana per ascendenza familiare. Fin dagli anni giovanili (Laurea in Giurisprudenza, ma anche Accademia d'Arte) è riuscita ad affiancare alla carriera in magistratura (Sostituto Procuratore, TAR del Lazio, Consiglio di Stato e, ora, Consigliere del Consiglio di Stato della Sicilia), una straordinaria esperienza estetica, artistica e culturale. Questa non comune integrazione tra il rigore degli impegni giuridici e istituzionali e la profonda visione umanistica della vita, si fonda sulle radici classiche e mediterranee e sulle proiezioni di ponti interculturali, con particolare riferimento al mondo arabo Poche figure del nostro paese, come Solveig Cogliani, sono state in grado di elaborare un suo complesso universo culturale, articolato in diverse direzioni, in ciascuna delle quali si presenta con configurazioni specifiche e con peculiari profili problematici, pur essendo intimamente correlati in una dimensione largamente coerente e sistemica: non solo pittrice e scultrice, ma anche scrittrice, autore teatrale e impegno sociale, in particolare, sui diritti umani e i problemi di genere. Partendo dalla realtà e da se stessa, l'artista si sforza di aumentare il mondo intorno a sé, mediante un ricco vocabolario di segni, di immagini e di forme, che è alla base del suo mondo virtuale e ideale, e che è l'autentica dimensione della sua identità esistenziale. Nella sua elaborazione, la memoria diventa testimonianza identitaria. Essa si esplicita in un insieme di processi evocativi, simbolici metaforici, che traducono sulla tela (e su altri materiali e supporti, anche umili, nonché nella sua scrittura) la ricchezza emotiva e spirituale della sua personalità. Il suo dispositivo figurale, che nasce anche da un incontro-confronto tra passato e presente, si alimenta del passato, ma ci parla del presente. L'artista è consapevole che le radici dell'attualità riposano sui territori della memoria, per cui la sua realtà psichica funziona come una miniera, da cui riesce ad estrarre sempre nuove pietre preziose, per nutrire in modo vivo la cultura attuale. L'originalità del suo lavoro pittorico nasce sulla base del suo sistema di segni, del suo linguaggio espressivo e del suo idioletto semiotico: i cancelli, le palme, gli scorci paesaggistici, i riferimenti classici e mediterranei, sono tutti temi che costituiscono proiezioni e dilatazioni delle sue germinazioni interiori. Esse definiscono il profilo di un peculiare stile artistico, che, con perizia tecnica e con l'uso magistrale di colori, materie e forme, si alimenta dello splendore della creatività. Per il rigore istituzionale di magistrato e l'impegno sociale e civile, nonché per la sua vitalità culturale, e, soprattutto, per la ricchezza problematica e la qualità estetica della sua arte, la Giuria le conferisce all'unanimità il Premio Internazionale Franco Cuomo 2022.
SEZIONE INNOVAZIONE
AraBat
Si parla continuamente di "economia circolare". Ma come la si realizza concretamente? La start-up pugliese ci presenta il processo di riciclo di batterie al litio "più conveniente e sostenibile del mondo". AraBat (acronimo di Arance e Batterie) punta a riciclare le batterie al litio a fine vita, impiegando in modo inedito e sostenibile gli scarti degli agrumi. Si tratta di una rarità nell'intero panorama europeo, che consente di riciclare le batterie esauste e recuperarne i metalli preziosi. Il mix (scarti di agrumi-acido citrico) favorisce il trattamento sulla polvere delle batterie esauste. Un incredibile miracolo, premiato dal Franco Cuomo International Award insieme all'associazione Per il Meglio della Puglia.
PREMIO PER LA CULTURA DEL TERRITORIO
Università degli Studi di Foggia
Per il costante impegno nella promozione della cultura della legalità e nel puntare alla costituzione di una comunità coesa e consapevole l'Università degli Studi di Foggia si è meritata il Franco Cuomo International Award conferitole in collaborazione con l'associazione Per il Meglio della Puglia. Fra le ultime iniziative vanno menzionati i "Dialoghi sulla legalità", un ciclo di incontri promosso dall'Ateneo che nella scorsa primavera ha riempito le proprie aule (anche virtuali) stimolando uno scambio tra studenti, docenti ed esperti del settore. Un esempio di come anche l'Università possa contribuire a creare gli "anticorpi" al diffondersi della cultura dell'illegalità diffusa e della violenza; a generare fattori di contenimento della devianza, insegnando una legalità circolare, dialogica, del relazionarsi, del mettersi al servizio dell'altro in una logica solidale.
PREMI SPECIALI
Premio Speciale Creatività
Fabio Viola
Laureato in Archeologia, autore del libro "L'arte del coinvolgimento" (Hoepli, 2017), engagement e game designer, docente universitario, Fabio Viola è stato più volte inserito nella top ten mondiale dei migliori gamification designer. Oggi aiuta aziende ed enti pubblici, con una specializzazione nel settore museale, a studiare nuove forme per motivare e coinvolgere i dipendenti e consumatori. Ha creato infatti TuoMuseo, collettivo internazionale di artisti, game designer, developer, sound designer ed animatori 3D che lavora nell'intersezione tra arte e videogiochi. L'obiettivo è esplorare le relazioni umane attraverso nuove forme di creatività iper tecnologiche in cui il pubblico internazionale diventi parte attiva e co protagonista dell'esperienza. Rielaborando il patrimonio esistente o creando nuova arte, si intende creare nuovi immaginari culturali e turistici. Attualmente è la realtà leader europea nella progettazione e realizzazione di esperienze interattive con decine di progetti attivi per grandi istituzioni nell'ultimo biennio.
Dal pluripremiato Father and Son per il Mann di Napoli con oltre 4 milioni di download a Firenze Game per far scoprire ai bambini i tesori nascosti di Firenze passando per Past for Future (Marta di Taranto) eletto miglior progetto digitale 2018 dalla rivista ArTribune. Sempre di TuoMuseo il pioneristico A Life in Music, primo progetto transmediale per il Teatro Regio di Parma. Da ultimo ha curato una grande mostra presso la Reggia Venaria Reale che indaga i videogiochi come "decima forma d'arte" praticata da 3 miliardi di persone nel mondo, riconoscendo i profondi impatti nella società contemporanea di un comparto creativo ancora spesso percepito come un mondo di evasione ludica e mero passatempo. Per la prima volta al mondo si possono ammirare le influenze dei grandi maestri del passato - come De Chirico, Hokusai, Calder, Dorè, Savinio, Piranesi, Kandinsky, Warhol ma anche vasi ellenistici del VI sec. a.C. - sulle estetiche di videogiochi come Ico, Monument Valley, Rez Infinite, Okami, Apotheon. Il Franco Cuomo International Award, che gli è stato attribuito dalla Presidenza del Premio e dall'Associazione Per il Meglio della Puglia ,è più che meritato.
Premio Speciale per la Sostenibilità
Comune di Crispiano
Il Comune di Crispiano, in provincia di Taranto, si è aggiudicato il Premio Speciale Franco Cuomo International Award per essere stato il primo comune della Puglia a praticare l'esperienza innovativa della Rete dei Comuni Sostenibili e la prima realtà in Italia ad aver prodotto il "Rapporto annuale di strategia locale di sviluppo sostenibile" con un monitoraggio volontario delle politiche di sostenibilità attraverso indicatori locali. Il Comune di Crispiano è stato particolarmente attivo nell'introdurre lo sviluppo sostenibile nella pianificazione strategica dell'amministrazione comunale per la territorializzazione e il raggiungimento degli Obiettivi di Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
PREMIO SPECIALE INTERNAZIONALE
Alla memoria dell'Ambasciatore Luca Attanasio
La giuria del Franco Cuomo International Award, insieme allo European Centre for Peace and Development e all'University for Peace delle Nazioni Unite, ha deciso di assegnare il premio alla memoria dell'Ambasciatore Luca Attanasio, ucciso mentre visitava i missionari e le suore italiane, il 22 febbraio dell'anno scorso, in una zona "difficile" del Congo. Nella morte di un uomo impegnato nella pace e nella cooperazione vediamo un simbolo importante, di un'Africa sempre più insanguinata da confitti etnici e religiosi, con oltre 80 milioni di rifugiati, una parte dei quali cerca di raggiungere l'Europa del benessere, per una vita più sicura. Il Mediterraneo è diventato un grande cimitero, senza che si sia ancora trovata una reale politica europea capace di affrontare e gestire il drammatico fenomeno delle migrazioni. Mentre la cooperazione per lo sviluppo della regione è sempre presente nelle dichiarazioni politiche ma non si traduce ancora in realtà. Il premio è, dunque, assegnato alla memoria di Luca Attanasio per l'attività svolta nel campo della cooperazione internazionale e della promozione di iniziative volte a favorire lo sviluppo e il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni africane ed è consegnato alla vedova, Zakia Siddiki, la quale, rimasta con tre bambine piccolissime, porta il nome del marito, con orgoglio, fermezza e coraggio.