Esquieu de Floyran detto Squinn (*)
Il suo nome è come una rasoiata che deturpa l'armonia di un viso angelico. Come la punta aguzza di uno stilo. Squinn è il protagonista del romanzo. E' stato lui, il templare reduce dalle grandi battaglie della Terrasanta, poi priore a Montfaucon, a fornire agli inquisitori di Filippo Il Bello le informazioni che hanno portato alla rovina del Tempio. Non sono accuse improvvisate. Squinn ci crede. Le aveva già formulate al re di Aragona ed era stato espulso dall'Ordine. Ma può essere considerato un vero traditore perchè ha tentato di abbattere il Tempio per ricostruirlo alla luce di una ritrovata idealità?
Questo templare rosso di capelli, deluso e tormentato, conosce il segreto occulto di una reliquia perduta, e per questo è ricercato da tutti coloro che intuiscono il potere di questa ‘'cosa'', che potrebbe cambiare il destino del mondo. Vogliono cosi' a ogni costo interrogarlo gli agenti del re di Francia ma anche i mendicanti assassini della Corte dei Miracoli. Il suo cammino s'incrocia con protagonisti eccezionali dell'epoca, come Dante Alighieri (legato ai templari in quanto membro della setta dei Fedeli d'Amore), personaggi del mondo islamico, nonché fuggiaschi ed esuli d'ogni specie, appartenenti alle più disparate corporazioni di mestiere. Un cruento regolamento di conti ristabilirà infine l'equilibrio nel Tempio, restituendo il potere al legittimo successore di Jacques de Molay.
(*) Esquieu de Floyran, detto Squinn, è un personaggio a metà tra
storia e leggenda. E il suo nome è arrivato fino a noi trascritto in
vari modi, come Esquieu de Florian o Esquieu de Floryan de Béziers.
Cosi' per quanto riguarda il suo appellativo, in alcuni casi
tramandato come Squin. Franco Cuomo, per il protagonista del suo
romanzo, che è ispirato alla storia ma è comunque frutto di pura
invenzione, ha preferito il nome di Esquieu de Floyran, detto Squinn,
così come compare in alcune fonti e documenti inediti d'archivio da
lui consultati.
Filippo IV Il Bello, re di Francia
(Fontainebleau, 1268 – Fontainebleau, 29 novembre 1314)
E' stato l'architetto del geniale colpo di mano attuato contro i Templari, messi in ginocchio nel giro di una sola notte, quella del 13 ottobre 1307, un venerdì, quando ha avuto fine l'Ordine stesso del Tempio con l'arresto dell'ultimo Gran Maestro e degli altri cavalieri. Ora il re ha paura. E' stato informato della maledizione scagliata contro di lui e contro il papa da Jacques de Molay. Filippo chiede di Squinn. Sa che…
Enguerrand di Marigny
(Lyons-la-Forêt, 1260 – Montfaucon, 1315)
Vescovo e gran ministro di Filippo il Bello. Era stato molto vicino a Guglielmo di Nogaret, giurista del re di Francia, durante il processo ai Templari. Dopo la morte del sovrano il 29 novembre 1314 fu giustiziato.
Corinna
E' la bella zingara dagli occhi verdi, "Regina" della Corte dei Miracoli, che si innamora perdutamente di Squinn.
Dante Alighieri
(Firenze, 1265 – Ravenna, 13 settembre 1321)
Nel romanzo il grande poeta italiano, Gran Maestro della setta dei Fedeli d'amore sarà al fianco di Squinn nella missione segreta che è stata affidata al templare.
Eugenio della Palma
Incontrato per caso durante la missione segreta diventa prima lo scudiero, poi l'amico più sincero di Squinn che lo nominerà cavaliere.